La psicologia giuridica, detta anche psicologia forense, è la branca della psicologia che si occupa dei processi mentali implicati nell’ambito giuridico.

La psicologia giuridica gode del contributo di altre discipline, quali il diritto penale e la criminologia, e svolge un ruolo tecnico nella comprensione di rilevanti casi giudiziari, di concerto con altre figure professionali quali magistratiavvocati e altri consulenti. Un importante aspetto di questa disciplina è lo studio della cosiddetta “psicologia della testimonianza”. Funzione centrale del consulente è il fornire informazioni tecniche agli inquirenti in un lessico “giuridico”, ma tale da risultare comprensibile anche al non psicologo.

Per svolgere correttamente il proprio ruolo tecnico lo psicologo forense deve conoscere l’etica, le regole e la prassi giuridica. Deve partecipare al contraddittorio, e nel suo ruolo saper discernere le informazioni tecniche essenziali da quelle irrilevanti. Una mancanza anche minima delle proprie competenze può inficiare irrimediabilmente la sua credibilità e utilità al processo.

Nei diversi ordinamenti giudiziari, le domande poste dal magistrato allo psicologo forense non riguardano solo valutazioni psicologiche per determinare ad esempio, la capacità di intendere e di volere dell’imputato, ma anche e soprattutto questioni di più ampia rilevanza funzionale come dei pareri sul trattamento, o su ogni altra informazione richiesta dal giudice, quali, ad esempio consulenze tecniche sui fattori concomitanti il reato, sul rischio di recidiva, sull’attendibilità delle testimonianze, ecc. Le sue competenze sono anche richieste nella formazione e nell’accreditamento del personale di polizia penitenziaria e di altri organi delle forze dell’ordine.

Formazione professionale

Lo psicologo giuridico, in Italia, per svolgere la funzione di CTP o CTU necessita, oltre alla laurea magistrale in Psicologia e relativa abilitazione professionale da almeno 3 anni, di aver conseguito idonea formazione e aggiornamento in ambito psicologico-giuridico.

Negli Stati Uniti lo psicologo forense è nominato da un esperto della giurisdizione di riferimento. Il numero delle giurisdizioni nelle quali uno psicologo forense può lavorare aumenta con l’esperienza e con l’avanzamento di carriera. L’esercizio della pratica, comunque, muta da paese a paese e da giurisdizione a giurisdizione.

Psicologia giuridica e psicologia clinica

Anche in ambito giuridico-criminologico, l’azione della psicologia forense si distingue da quella della psicologia clinica sulla base dei seguenti elementi:

  • Scopo: invece che la vasta gamma di problemi affrontati in ambito clinico, la psicologia forense concerne un insieme ben preciso di funzioni e di relazioni di natura non prettamente clinica.
  • Prospettiva neutrale: la psicologia clinica si focalizza sulla comprensione a scopo clinico del punto di vista dell’imputato, mentre lo psicologo forense si occupa dell’imputato da differenti punti di vista.
  • Volontarietà: solitamente in ambito clinico uno psicologo ha a che fare con un imputato che volontariamente decide di farsi aiutare, mentre lo psicologo forense agisce esclusivamente su mandato del giudice o di un magistrato nel caso del ruolo del CTU, o del legale di parte in caso di CTP.
  • Autonomia: Gli imputati godono di maggiore autonomia riguardo gli scopi della valutazione clinica, mentre la valutazione forense è vincolata ai regolamenti ed alla prassi giuridica che quel particolare caso richiede.

Psicologia giuridica e psicologia tradizionale

La metodologia di valutazione psicologica tradizionale non è sufficiente per gestire i ruoli consulenziali legati ai procedimenti giudiziari.

Nella psicologia giuridica, invece, è importante valutare la consistenza di tutti fattori in gioco da tutti i possibili punti di vista. Diversamente dalle tradizionali consuetudini e vincoli della psicologia, inoltre, il consenso informato non è richiesto quando la perizia è richiesta dal giudice. L’imputato, invece, deve essere notificato sugli scopi della perizia senza però che possa avere discrezionalità su come tali informazioni saranno utilizzate

Valutare un imputato, prepararlo per la testimonianza, e parlare in pubblico sono tutte competenze che lo psicologo forense deve saper svolgere con competenza Tali valutazioni psicologiche forensi possono essere integrate con informazioni ottenute dai test psico-attitudinali o da altri strumenti forniti dalla scienza forense.